Prima visita odontoiatrica per i bambini

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Solitamente i genitori portano i loro bambini dall’odontoiatra specializzato quando c’è un problema estetico evidente con l’obiettivo quindi di “raddrizzare” i denti, sottovalutando tutta una serie di aspetti non visibili, che a lungo andare portano a problematiche più complesse.
In realtà i “dentini storti” in un bambino sono sempre la punta visibile di un iceberg che rimanda ad un’altra problematica, che c’è e che resta nascosta perché non compresa.

I denti infatti si stortano durante la crescita solo perché non possono fare altrimenti.

Questo avviene in quanto l’apparato stomatognatico del bambino (lingua, denti, ossa mascellari, tessuti molli del cavo orale) subisce forzatamente ed inevitabilmente le conseguenze di un altro problema che può essere di carattere funzionale, oppure respiratorio o ancora genetico, che già alla sua origine è tutto fuorché solo e semplicemente estetico.

Le cause che determinano queste problematiche vanno riconosciute ed intercettate il più precocemente possibile.

L’ortodontista esperto conosce in modo approfondito le varie cause della disarmonizzazione del cranio facciale, delle malocclusioni dentali e scheletriche e delle disfunzioni muscolari.

Da una prima visita, l’ortodontista è in grado di vedere queste anomalie, chiamate anche stigmate facciali precoci, osservando anche solo la respirazione, la postura della colonna e delle spalle, etc.

Per questo motivo si parla di prevenzione in odontoiatria.

Prevenzione in odontoiatria: perché è importante

Perché, come per tutta la medicina preventiva, è più importante e decisivo prevenire piuttosto che attendere e curare.
In ortodonzia eseguire una terapia precoce o intercettiva in un bambino in crescita significa prevenire l’evoluzione di molte malocclusioni già in corso.
L’ortodontista esperto sa riconoscere il problema di un bambino senza neppure fargli aprire la bocca, almeno all’inizio.
Naturalmente va eseguito tutto l’iter diagnostico prima dell’inizio di qualsiasi terapia.
Questo approfondimento diagnostico deve essere rigorosamente documentato è spiegato con altrettanta chiarezza ai genitori.

Quando portare il proprio bambino dall’ortodontista?

In genere si consiglia la prima visita fra i 4 e i 6 anni.
Perché prima dei 4 anni il bambino è troppo piccino per poter essere in qualche modo collaborativo.
Perché dopo i 6 anni l’intervento, che dovrebbe essere precoce, può già essere troppo tardivo.

Perché portare certamente il proprio bambino dall’ortodontista?
Diverse sono le situazioni che lo richiedono, a seconda della gravità:

  • problemi respiratori dovuti alle vie aeree superiori ristrette, dal russamento notturno fino alle più temibili apnee del sonno;
  • difficoltà nel masticare, chiudere la bocca e nel parlare;
  • suzione del dito ad altre abitudini viziate;
  • chiusura e digrignamento dei denti superiori sporgenti;
  • mandibola sporgente;
  • disarmonia facciale.

Lo stesso pediatra dovrebbe richiedere una valutazione ortodontica approfondita e quanto più precisa possibile, anche solo in presenza di uno di questi problemi.

A questo punto i genitori si pongono sempre delle domande:

  • che dispositivi ortodontici potrebbero essere necessari per il mio bambino?
  • quanto potrebbe durare il suo trattamento?
  • il mio bambino potrebbe sentire dolore?
  • quanto mi verrebbe a costare?
  • fino a che età è possibile applicare un dispositivo ortodontico a mio figlio?
  • anch’io da adulto potrei farmi mettere a posto i denti che ho da tanti anni e che non mi piacciono più così?

Un bravo ortodontista, una volta concluso l’indispensabile iter diagnostico, è certamente in grado di rispondere compiutamente, correttamente ed esaurientemente a tutti questi quesiti

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